Gli  Indicatori : Introduzione

Vengono chiamati  indicatori quelli algoritmi  che misurano la forza del trend utilizzando varie formule matematiche.

Tra gli indicatori vengono poi chiamati
oscillatori quelli  che oscillano  all'interno di bande orizzontali predefinite per indicare livelli di ipervenduto e ipercomprato.

Sono posti sotto il grafico del prezzo.

Sono molto utili in fase di trading range , ma anche in fase di eccessi in trend definiti, evidenziando che probabilmente i prezzi si sono spinti troppo velocemente in una direzione.

A tal proposito occorre distinguere tra indicatori LEADING e indicatori LAGGING.

I leading (es.RSI),  forniscono segnali anticipatori d'inversione di tendenza e sono utilizzati maggiormente negli andamenti in trading range (andamento laterale) o sugli eccessi di una tendenza.

Gli indicatori lagging non hanno la pretesa di fornire segnali d'inversione , ma sono utili durante i trends ben definiti , ai quali forniscono supporto e conferma.(es:MACD)


L'utilizzo degli indicatori leading, o di momentum, trova  la sua ratio nel cercare di evidenziare, prima del prezzo, la perdita di forza del movimento , anticipando così un'inversione di tendenza.

Molto importante lo studio tra le cosiddette "divergenze" tra indicatori e prezzo.
Si possono altresì disegnare figure e trendlines sui grafici degli oscillatori per riuscire nell'intento suesposto.

Sono  molto utili sul finire di un trend , meno utili e spesso fuorvianti all'inizio di un nuovo trend dopo una fase di congestione.
In queste fasi occorre seguire il grafico e prediligere, se si desidera avere un indicatore di supporto, quelli lagging.

All'inizio di un forte trend rialzista dopo un andamento orizzontale , spesso l'oscillatore di momentum  è già in ipercomprato.
La speranza dell'operatore che l'oscillatore torni sotto la fascia di ipercomprato non farà aprire posizione lunghe, facendo perdere  il nuovo movimento rialzista , che terrà l'oscillatore all'interno della banda di ipercomprato per giorni o settimane.
Identica cosa all'inizio di un forte trend discendente quando l'oscillatore  si trovi già in ipervenduto.

Occorre poi ricordare che l'oscillatore è un segnalatore secondario per il trader che prima deve valutare altri segnali forniti dall'analisi tecnicca .

L'oscillatore deve essere usato per conferma , come strumento sussidiario allo studio grafico primario del trend .

A prescindere  dalle diversità delle formule matematiche i
segnali operativi sono comuni per tutti gli indicatori  e sono generati :

1) dall'uscita da queste bande (uscita dall'alto verso il basso da zona ipercomprato = segnale di vendita, uscita dal basso verso l'alto da fascia ipervenduto = segnale di acquisto).
 
2) Intersecazione verso l'alto della linea di equilibrio o dello  zero ( oppure della linea dei 50 per quelli oscillatori che si muovono tra 0 e 100)= segnale di acquisto.
Intersecazione invece verso il basso di tale linea=segnale vendita.

3) Divergenze tra andamento del prezzo e indicatore.
Segnali anticipatori possono essere anche l'appiattimento dell'oscillatore oltre le bande suddette di ipercomprato e ipervenduto.

I periodi presi come base per la costruzione di un indicatore variano , non sono assoluti , variano  in base al tipo di operatività di brevissimo, breve, medio o lungo periodo.

In genere se l'arco temporale operativo è x giorni , gli oscillatori usano periodi intorno a x giorni/2.

Molto popolare l'utilizzo del momentum a 10 giorni e l'RSI e lo stocastico a 14 giorni.


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